IL GLUTINE
E’ una sostanza proteica che conferisce viscosità, elasticità e consistenza, la sua presenza in molti degli alimenti di uso più comune ne facilita l’assunzione quotidiana attraverso la dieta. Tuttavia, in alcuni soggetti predisposti il glutine scatena reazioni e intolleranze più o meno gravi, che si verificano a livello intestinale e metabolico….
Il disturbo più conosciuto collegato a questa sostanza è la celiachia, ma esistono altre forme meno gravi di intolleranze al glutine scatenate da fattori alimentari, ambientali e genetici predisponenti e il glutine è una proteina che, in realtà, non esiste in natura ma è frutto della lavorazione dell’uomo…
Per capire bene le differenze tra celiachia e intolleranza soffermiamoci sui due aspetti:
●Celiachia. Chi ne soffre presenta una lesione congenita all’intestino che a contatto con le proteine del glutine causa una risposta del sistema immunitario. Ciò significa che le nostre difese naturali spingono l’intestino tenue ad attaccare se stesso, provocando i sintomi tipici della celiachia.
●Intolleranza. Chi ne soffre non ha questo tipo di lesione, ma ha un’infiammazione provocata dall’assorbimento di questo complesso proteico a livello intestinale. La differenza, dunque, è data dalla risposta immunitaria che l’organismo mette in atto combattendo il glutine direttamente, provocando l’infiammazione limitatamente all’apparato digerente e non ad altri organi o tessuti.
Oggi però uno dei motivi che spinge le persone a seguire una dieta senza glutine pur essendo sani, sarebbe la convinzione che toglierlo possa favorire la perdita di peso e il dimagrimento, tuttavia non ci sono prove o evidenze concrete che certifichino queste affermazioni, anzi, mangiare senza glutine può portare anche a delle conseguenze negative tra cui la comparsa di disordini alimentari, di carenze nutrizionali, ma anche una maggiore esposizione a metalli tossici e un’alterazione del microbiota intestinale...
In conclusione possiamo dire con molta tranquillità che il glutine non deve preoccupare minimamente a meno che non sussistano condizioni o patologie tali per cui si debba procedere ad una sua esclusione o limitazione dall’alimentazione.
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